Convegno EATA 2015

In occasione dell’EATA Conference 2015, tenutasi a Roma dal 9 all’11 luglio, l’associazione “Lutto e Crescita – Grief & Growth” ha presentato un suo contributo dal titolo “The Grief & Growth Therapy” per la sessione poster.

Sulla base dell’analisi di un numero considerevole di casi clinici seguiti presso il servizio gratuito offerto dall’associazione, un gruppo di TSTA-P e CTA, con una formazione specifica sul lutto e sul trauma ha sviluppato l’approccio di terapia “Grief & Growth”. A partire da un’integrazione tra i più accreditati modelli del panorama internazionale per lavorare sull’elaborazione del lutto e dei vissuti traumatici, quali: the Continuing Bonds model (Klass, Silverman, Nickman, 1996), the meaning-making approach (Neimeyer et al., 2011) e Frankl’s existential Analysis (Frankl, 1988; De Luca, 2014), la “Grief & Growth Therapy” consiste in 10 sedute più n. 2 follow up e si pone l’obiettivo di offrire un sostegno psicologico con particolare attenzione alla verifica della presenza o dell’assenza di lutto prolungato nella persona in cura.

In occasione della presentazione del poster all’EATA Conference 2015, è stato mostrato un profilo delle variabili valutate durante la presa in carico, attraverso l’utilizzo di una tabella mirante alla raccolta di informazioni e di specifici strumenti.

Gli strumenti utilizzati sono:

  1. Prolonged Grief Disorder (PG-13) (Prigerson & Macijewski, 2007; De Luca et al.).
  2. Continuing Bond Scale (CBS) (Field & Filanowsky, 2010; De Luca, Grossi et al. 2016).
  3. Post Traumatic Growth Inventory (PTGI) (Tedeschi e Calhoun, 1996; Prati & Pietrantoni, 2014).
  4. CORE-OM (Palmieri & Evans, 2009).
  5. Purpose in life (PIL) (Crumbaugh & Maholick, 1964).

Dai primi dati sul campione coinvolto (seppur, al momento, esiguo) emerge la potenziale efficacia del modello nel ridurre i sintomi associati a disturbi reattivi alla morte e disturbi sociali/identità. Dopo il trattamento, i pazienti sembrano dimostrare di avere una gestione dello stress più efficace e sono più orientati verso una crescita post-traumatica.

I dati del primo gruppo di clienti sono stati, quindi, incoraggianti e hanno supportato lo sforzo iniziale mirante allo sviluppo della terapia “Grief & Growth”.